Non è solo un gesto, è un atto d’amore che moltiplica il bene. Con l’8xmille alla Chiesa cattolica
sostieni chi è accanto agli ultimi ogni giorno
Ci sono gesti che parlano più delle parole. Uno di questi è la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica: un segno silenzioso, ma concreto, capace di trasformarsi in una carezza per chi soffre, in una casa per chi non ce l’ha, in un abbraccio per chi si sente solo. È proprio da qui che parte la nuova campagna della FISC, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, per invitare i cittadini a compiere una scelta consapevole, libera, informata. Perché “una firma che fa bene” non è solo uno slogan: è la sintesi perfetta di ciò che accade ogni anno, grazie alla fiducia di milioni di italiani.
L’8xmille è una quota dell’IRPEF – l’imposta sul reddito delle persone fisiche – che lo Stato italiano destina per legge a fini sociali, umanitari e religiosi, lasciando ai contribuenti la possibilità di scegliere a chi destinarla. Tra i quattordici soggetti che oggi ricevono questa quota ci sono lo Stato stesso e tredici confessioni religiose, tra cui la Chiesa cattolica. La cosa che molti ignorano è che non firmare non significa non contribuire: in caso di mancata scelta, infatti, i fondi vengono comunque ripartiti in proporzione alle preferenze espresse dagli altri cittadini. Ecco perché è così importante esprimere la propria scelta. La firma non comporta nessun costo aggiuntivo: non si tratta di una tassa in più, ma della possibilità di dare valore concreto ai propri ideali e alla propria fede.
E cosa fa la Chiesa cattolica con i fon- di ricevuti? Ogni anno, grazie all’8xmille, vengono realizzati migliaia di progetti che attraversano tutta l’Italia e arrivano in ogni angolo del mondo, portando aiuto dove c’è bisogno. Le tre finalità previste dalla leg- ge sono: interventi caritativi, esigenze di culto e pastorale e sostentamento del clero. Dietro queste parole si nasconde una realtà molto più viva e concreta di quanto si im- magini. Case-famiglia, mense per i poveri, oratori, centri di ascolto, progetti educativi per i giovani, missioni nei paesi più fragili, sostegno psicologico e spirituale: ogni ini- ziativa nasce dal cuore della Chiesa, ma si realizza anche grazie a quella firma.
Pensiamo ai sacerdoti: più di 33mila in tutta Italia, ogni giorno al fianco della gente. Sono loro a celebrare i sacramenti, certo, ma sono anche quelli che ascoltano chi non ha voce, accompagnano gli anziani soli, aiutano le famiglie in crisi, seguono i giovani in oratorio, visitano gli ammalati. Dopo la revisione del Concordato del 1984, lo Stato non garantisce più il loro sostentamento: oggi, oltre il 91% delle risor- se che consentono ai parroci di vivere dignitosamente arriva proprio dall’8xmille. Una percentuale significativa che racconta quanto sia essenziale questo contributo per mantenere viva la presenza della Chiesa tra la gente.
Ogni anno, durante l’Assemblea Ge- nerale della CEI a maggio, i vescovi italiani stabiliscono come distribuire le risorse raccolte. Una parte viene trasferita direttamente alle diocesi, che la utilizzano per sostenere i bisogni del proprio territorio: restauri delle chiese, progetti di inclusione sociale, formazione dei catechisti, aiuti alle famiglie. Un’altra parte viene gestita a livello nazionale per rispondere alle emer- genze più gravi o per sostenere progetti di particolare rilevanza umanitaria, sia in Ita- lia che all’estero.
Spesso si solleva la domanda: perché la Chiesa cattolica investe in pubblicità per promuovere l’8xmille? La risposta è semplice e trasparente. È la legge stessa (la 222 del 1985) a prevedere che la Chiesa infor- mi i cittadini sull’uso dei fondi ricevuti. Per questo motivo, ogni anno, vengono realizzate campagne informative, spot, documentari e testimonianze concrete per mostrare come quelle risorse siano state utilizzate. Perché la trasparenza è par- te integrante della missione della Chiesa: rendere conto del bene fatto non è solo un dovere, ma un segno di rispetto verso chi ha scelto di fidarsi.
In un tempo in cui la sfiducia verso le istituzioni è diffusa, sapere che esiste una scelta che davvero produce frutti tangibili può fare la differenza. Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica significa investire in una comunità viva, che non si arrende di fronte alla povertà, che non volta le spalle alla fragilità, che non dimentica nessuno. È una scelta semplice, che si può compiere anche senza presentare la dichiarazione dei redditi, utilizzando la scheda allegata alla Certificazione Unica, al Modello 730 o al Modello Redditi. Un gesto d’amore alla portata di tutti.
E se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia. Immagina un Paese dove ogni firma diventa un sor- riso, una speranza, una vita che riparte. L’8xmille è questo: una piccola firma che fa bene, davvero.
