Carissimi Fratelli e Sorelle, domenica prossima, 12 gennaio, i cammini delle nostre vite si in- trecceranno con l’inizio del giubileo nella nostra Arcidiocesi. Come sappiamo, il tema proposto da Papa Francesco a tutte le Chiese del mondo per questo Anno Santo è “Pellegrini di speranza”. L’apertura della porta santa presso la basilica di san Venanzio ci ricorderà che siamo tutti pellegrini di speranza. Chiamati a scoprire la bellezza di camminare gli uni accanto agli altri, gli uni per gli altri, con i fratelli e le sorelle che incontriamo ogni gior- no. Parimenti, significa vivere con responsabilità e con premura il nostro territorio e le nostre realtà. Per poter finalmente superare, come ho auspicato tante volte, la tentazione di quel campanilismo che, troppo spesso, ci impedisce di incontrarci, di accoglierci e di ascoltarci; cioè di camminare insieme. Sicuramente me lo avete già sentito dire, “ad ogni borgo, ad ogni paese il suo campanile, però nessun campanilismo”.

Il Giubileo sarà dunque il tempo che il Signore ci donerà per tornare ad essere fedeli alla Sua Parola e alla Sua volontà. Le uniche che potranno aiutarci a costruire una vera comunione fra tutti; le uniche che potranno sostenerci in quel cammino di “pellegrini di speranza” che inizieremo domenica prossima. Che può avere un solo significato: essere “pellegrini “insieme”, uniti tra loro, che si tengono per mano. Che prestano attenzione, l’uno alla vita dell’altro, proprio come auspicavo nel mio recente

messaggio per gli auguri di Natale: “I presepi veri sono quelli che dobbiamo impegnarci a costruire nella vita di tutti i giorni e nell’arco di tutto l’Anno liturgico, per esempio, accogliendo gli altri non come estranei, ma come sorelle e fratelli, come familiari, e mettendo realmente in scena il mistero dell’incarnazione di Dio nella storia”. “Il Natale – vi scrivevo – ma anche il giubileo deve curare le ferite che albergano nei nostri cuori, alleviare le nostre solitudini e le sofferenze più profonde dell’animo”. “A tal proposito – concludevo – desidero che il Giubileo che ci apprestiamo a celebrare non sia un semplice evento da compiere per dovere o da subire passivamente, ma un vero anno di Grazia da vivere e sperimentare personalmente”. “Auspico, di cuore, che questo tempo di Grazia mostri il volto

di una Chiesa diocesana, la nostra, interessata a Gesù Cristo e al Vangelo, che parli e viva di Lui in tutte le comunità; che renda i rapporti sempre più autentici e meno formali e che accolga tutti”.

Carissimi Fratelli e Sorelle, tutto questo significa che siamo chiamati a generare speranza, a vivere concretamente il bene e la dimensione dell’amore che ci rende sempre più figli di Dio e fratelli fra di noi. Quindi a tutti e a ciascuno auguro un buon cammino, un buon pellegrinaggio nel tempo del Giubileo; confidando di poterlo iniziare insieme domenica prossima. L’appuntamento è per le 15:30 di fronte il santuario di Santa Maria in Via a Camerino.

Dio vi Benedica, + Francesco, Arcivescovo

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