«La vera forza del sapere sta nella capacità di costruire relazioni»

«Siate innovatori, ma non perdete mai il contatto con quei valori umani che rendono ogni traguardo veramente significativo. E soprattutto, non dimenticate mai che la vera forza del sapere sta nella capacità di co- struire relazioni, di tessere legami, di lavora- re insieme per un bene più grande. Noi insieme, tutti insieme, siamo Unicam«. È con queste parole, piene di emozione, “speranza e fiducia” che, rivolgendosi alle studentesse e agli studenti, il rettore Graziano Leoni ha dichiarato aperto il 689° anno accademi- co dell’Università di Camerino. “Persona, Valore, Scienza: un ‘futuro connesso’ tra etica e conoscenza” “il tema centrale della cerimonia che ha avuto l’onore di ospitare il prof. Paolo Benanti al quale l’ateneo ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in “Computer Science and Mathematics”. Una presenza di particolare spessore, significativa anche per la specifica attenzione che la stessa Unicam sta riservando alla promozione della transizione digitale attraverso l’innovazione nella didattica e nella ricerca, sostenuta anche dall’uso dell’intelligenza artificiale, alle nuove tecnologie la cui conoscenza è sempre più importante ma che tuttavia non possono prevaricare i fondamenti etici.

Il ruolo centrale dell’intelligenza artificiale e i suoi limiti

«Siete il cuore pulsante di questa istituzione. Nei vostri occhi brilla quella scintilla di curiosità e di voglia di scoprire che nessuna intelligenza artificiale potrà mai avere- ha detto Leoni alla platea di studenti -. La tecnologia potrà supportarvi, potrà aiutarvi a esplorare mondi sconosciuti, ma sarà sempre il vostro spirito creativo, il vostro desiderio di migliorare la realtà, a fare la dif- ferenza. Guerre, crisi ambientali, disuguaglianze sociali e culturali ci ricordano ogni giorno quanto ci sia da fare per costruire un mondo più giusto, più equo, più solidale. Viviamo in un’epoca complessa, segnata da queste grandi sfide, ma anche da straordinarie opportunità. Se guardo voi vedo la speranza, Vedo la generazione che ha nelle mani gli strumenti per spiegare, per piegare la storia verso il bene. Ricordate sempre che non siete soli in questo cammino. Qui, in questa università, troverete docenti, ricercatori, colleghi pronti ad accompagnarli, a ispirarvi, a credere in voi anche quando voi stessi sarete colti dal dubbio. E – ha aggiunto- ben vengano i dubbi e le difficoltà perché, se ben gestiti, aiutano a crescere. La realizzazione personale deve essere sempre accompagnata dal senso di responsabilità collettiva. Ogni vostra conquista, ogni vostro successo, sarà tanto più grande quanto più contribuirà a rendere migliore la vita degli altri. Non vi chiediamo di essere perfetti. Vi chiediamo di essere autentici. Cercate, sperimentate, Osate. Siate cittadini del mondo, ma non dimenticate le radici che vi legano a questa terra». Prima ancora, la rela- zione inaugurale del rettore aveva illustrato i risultati raggiunti dall’ateneo nell’ultimo anno con la prima presentazione del Piano strategico, documento guida per le azioni, le iniziative e le attività di Unicam nei pros- simi anni. Tra i passaggi del suo intervento, un riferimento all’intelligenza artificiale, tra le innovazioni più trasformative del nostro tempo: «La sua capacità di elaborare dati,

apprendere modelli complessi e prendere decisioni autonomamente ha il potenziale di migliorare profondamente la nostra vita. Tuttavia, come ogni grande rivoluzione tecnologica, l’IA solleva interrogativi cru- ciali come possiamo garantire che queste tecnologie servano il bene comune. Cosa accade se trascuriamo la dimensione mora- le dello sviluppo dell’intelligenza artificiale? Senza un quadro etico chiaro, l’IA rischia di riprodurre pregiudizi, disuguaglianze e difetti di chi la progetta, amplificando le su scala globale». Ma l’intelligenza artificiale è tecnologia che riflette i valori di coloro che la creano e «dobbiamo assicurarci che questi valori siano allineati con il bene comune. Questa affermazione mette in luce una verità fondamentale la tecnologia non è neutrale. Oggi, ogni scelta compiuta nella progettazione di un algoritmo dei dati utilizzati per il suo addestramento alla deci- sione su come implementarlo è intrisa di valori. Ignorare l’etica significa lasciare che tali valori vengano definiti casualmente o, peggio, da miopi interessi economici e di potere. La sfida dell’intelligenza artificiale- ha continuato Leoni- ci impone di ren- dere il valore morale della centralità della persona qualcosa di comprensibile da una macchina. Questo concetto è cruciale. Non si tratta solo di progettare macchine intel- ligenti, ma di sicuro di assicurare che esse siano in grado di rispettare e promuovere la dignità umana in un mondo sempre più dominato dall’automazione, mantenere la centralità dell’essere umano è una priorità irrinunciabile.

Ma l’intelligenza artificiale non è semplicemente una tecnologia, bensì, come sostiene Luciano Floridi, tra i massimi esperti di etica dell’informazione, una forza che ridefinisce il nostro ambiente ontologico e sociale. Dobbiamo sviluppare una nuova etica per l’era dell’informazione che tenga conto delle sfide poste dall’intelligenza artificiale e dalle tecnologie digitali».

Le riflessioni etiche di Paolo Benanti

Concetti ripresi, spiegati e dettagliati, nella intensa Lectio magistralis del prof. Pa- olo Benanti dedicata a” L’umanità tra nous e metis: la conoscenza umana nell’epoca dei saperi delle macchine». Il lungo e arti- colato intervento dell’ospite d’onore Paolo Benanti, presidente della Commissione AI per l’informazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha concluso la solenne cerimonia aperta dai saluti isti- tuzionali del sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e partecipata da numerose autorità, civili, militari e re- ligiose, rappresentanze istituzionali, locali , provinciali e del governo regionale e nazionale. A precedere la relazione del rettore Leoni, sono stati gli interventi del presidente del consiglio studentesco Edoardo Pet- tinari, della rappresentante del personale tecnico e amministrativo Rosella Paggio, della rappresentante del personale docente e ricercatore Agostina Latino e del direttore Generale Andrea Braschi. Hanno introdot- to il solenne momento del conferimento del Dottorato honoris causa la lettura della delibera della School of Advance Studies fatta dal Direttore della scuola internazionale di dottorato Michele Loreti e la lauda- tio di Andrea Polini, della Scuola di Scienze e tecnologie sezione informatica di Unicam

Si è detto onorato il prof. Benanti nel ricevere il titolo onorifico accademico di Unicam : «Mi riempie di grande emozio- ne- ha commentato -. Lo voglio interpre- tare come un riconoscimento all’impor- tanza dell’etica in questa stagione in cui l’intelligenza artificiale sta cambiando così rapidamente le nostre vite. Che una isti- tuzione così antica e così prestigiosa quale è questa Università, dica che è necessario mettere dei “guard rail” perché la macchina non vada fuori strada, secondo me è uno dei più bei messaggi che possiamo cogliere «. E, a margine del conferimento, in ordi- ne al tema portante dell’intera cerimonia inaugurale “Persona, valore e scienza”, ha osservato: «Mettiamola in questi termini. Sessantamila anni fa, quando per la prima volta abbiamo preso in mano una clava, quella poteva essere un utensile per aprire noci di cocco o un’arma per aprire più cra- ni: è la persona che dà il valore e che orienta anche la scienza».

Carla Campetella

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