Carissimi Fratelli e Sorelle,

Ringrazio per que- sta giornata che rap- presenta un momento molto importante per tutta la comunità diocesana. Inaugurare il cantiere per la ricostru- zione della cattedrale, la madre e la prima delle nostre chiese, fa sobbalzare di gioia e riempie di speranza ogni cuore nella dioce- si. La sua presenza, onorevole Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Con- siglio dei Ministri, ci onora ed emoziona perché testimonia il grande affetto che co- stantemente manifesta al nostro territorio. Con uguali sentimenti ringrazio tutte le autorità locali presenti, regionali, provin- ciali e comunali. Tutte vi siete impegnate per la buona riuscita di questo evento e per questo, di cuore, vi ringrazio; altresì, vi ringrazio per la responsabilità con la quale, quotidianamente, cercate di rispondere ai disagi della nostra gente. Do il benvenuto al Magnifico Rettore della locale Univer- sità, professor Graziano Leoni. Attraverso

lui saluto l’intera comunità studentesca, il corpo docente e il personale amministrati- vo. Un fraterno saluto ai sacerdoti presenti.

Quello che sta accadendo oggi è la dimostrazione dei grandi risultati che si possono ottenere lavorando insieme. Se continueremo a rimanere uniti, certamen- te aiuteremo il nostro territorio a crescere nella speranza e a svilupparsi.

Signor Sottosegretario, dal profondo dei nostri cuori ancora grazie. Torni a tro- varci quando vuole, non è necessario che ci avvisi. Oggi è un giorno importante per la storia della nostra cattedrale e lei, da gran- de servitore dello Stato, se n’è reso conto e ha lavorato perché tutto questo potesse realizzarsi. La ringraziamo per quello che sta facendo per ridare speranza a tutti i ter- ritori del cratere.

Onorevole Mantovano, attualmente, la nostra gente, oltre le conseguenze del post sisma, sta affrontando anche una forte crisi lavorativa, conseguenza del crollo di una nostra eccellenza: il settore manifatturie- ro. Purtroppo, ci attende un Natale carico di tristezza. Infatti, sono tanti, troppi, gli operai che lavorano in aziende minaccia-

te dall’attuale crisi di quel comparto. Lo spettro della perdita del posto di lavoro sta minacciando molte delle nostre famiglie. Carissimo sottosegretario affidiamo alla sua sensibilità la minacciata dignità di tan- ti nostri fratelli e sorelle lavoratori. Siamo certi che lei indirizzerà il suo grande lavoro anche a noi, che, non le nascondo, spesso ci sentiamo una periferia.

Però i marchigiani sono persone intelli- genti, grandi lavoratori, capaci di vivere in una profonda armonia con il territorio e, soprattutto, hanno dimostrato una gran- de forza, tenaci nel rialzarsi anche quando

la ferita è grande. Quindi sono uomini e donne aperti alla speranza! Abbiamo co- munque un limite da superare, il cam- panilismo. Dobbiamo farcela, altrimenti vedremo svanire il futuro. Spesso ripeto che abbiamo bisogno di un campanile per ogni città, paese e borgo ma, assolutamen- te, non abbiamo bisogno di campanilismi. Dobbiamo saperci incontrare, ascoltarci, fare sintesi dei nostri pensieri e costruire insieme la città dell’uomo. Le Marche pos- sono essere sempre più una regione loco- motiva, anche sul versante dello sviluppo economico. Dobbiamo tornare a sognare, soprattutto tornare a far sognare i nostri giovani, e questo dipende da tutti noi. È come se stessimo viaggiando su una Ferrari con il freno a mano tirato. Per permettere a questa fuoriserie di tirare fuori tutte le sue potenzialità dobbiamo rimanere uniti. Anzi, dobbiamo crescere nell’unità ogni giorno di più.

Grazie signor sottosegretario per aver reso “grande” questo evento con la sua presenza.


Dio vi Benedica, + Francesco, Arcivescovo

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