Critica la minoranza su una decisione “che non guarda al futuro della città e dei ragazzi”
Gita:
«Scelta inopportuna e miope quella dell’accorpamento dei due istituti Salvo D’acquisto e Betti in unico complesso. In- traprendere un’operazione del genere, si- gnifica non guardare agli effetti che questa decisone avrà sulla città, sulle famiglie e sul futuro dei bambini». Così Sandro Sborgia, capogruppo di minoranza di Ripartiamo, nel commentare il trasferimento degli alun- ni della scuola primaria Salvo D’Acquisto dall’attuale sede di via Medici alla nuovis- sima struttura scolastica che è in procinto di essere inaugurata in via Madonna delle carceri a Camerino. Nello stesso edificio verrebbero ad essere ospitati i bambini della scuola d’infanzia “l’Aquilone”, della prima- ria “Ugo Betti” e della secondaria di primo grado “G.Boccati”. «Se la ragione è il rispar- mio economico – ha commentato Sborgia-, non si può certo farlo sulla pelle dei bam- bini che in questi anni hanno subito i disa- gi del terremoto e della pandemia». Con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza e spiegare il proprio punto di vista rispetto ad una decisione sulla quale viene espresso assoluto disaccordo, il gruppo di opposi- zione “Ripartiamo”, lo scorso 22 novembre ha organizzato un incontro pubblico nel centro sociale Ada. «Il comunicato attra- verso il quale l’amministrazione comunale ha annunciato dell’operazione, asserisce che sulla decisione c’è stata condivisione di tutte le figure interessate, dal dirigente scolastico, agli insegnanti ai genitori… In realtà, non risulterebbe essere proprio così – ha detto Sborgia- . Viene affermato che, verificati gli spazi a disposizione della nuova struttura, gli stessi sarebbero sufficienti ad accogliere tutti i bambini che frequentano l’istituto Betti, la secondaria Boccati, la ma- terna l’Aquilone e gli stessi alunni del Salvo
D’Acquisto. L’attuale struttura del Salvo D’Acquisto sarà destinata ad altra funzio- ne, non è certo al momento se ospiterà una sede dell’Ufficio speciale della ricostruzione come alcune voci lascerebbero presagire. A nostro avviso- ha aggiunto il capogruppo di opposizione- il trasferimento degli alunni del Salvo D’Acquisto, non può essere ri- dotto ad una questione di metri quadrati. Sicuramente è vero che le metrature sono sufficienti ad accogliere tutti, altrimenti nessuno si sarebbe presa la responsabilità di trasferirli. Riteniamo però che il proble- ma dovrebbe essere affrontato in termini di didattica e di ambienti di insegnamen- to. Il modello di scuola del futuro supera il concetto di aula scolastica come rapporto frontale tra docente e alunno. Oggi si parla di ambiente d’insegnamento inteso come il luogo dove si ha l’opportunità di sviluppare progetti, dove c’è interazione con l’alunno, si favoriscono capacità di collaborazione e inclusione dei bambini e alla singolarità dell’alunno viene sostituita l’opportunità di sperimentare un apprendimento attivo con incremento di attività laboratoriali e di gruppo. Basti pensare che i fondi del Pnrrr sono stati orientati alla modifica delle strut- ture scolastiche preesistenti in maniera tale da poterle adeguare ai nuovi metodi d’inse- gnamento con ampi spazi, zone laboratoria- li e d’incontro, con attività da svolgersi in altre aule che abbiano disponibilità di mo- bilio modulabile. Tutto questo si può fare solo se una struttura scolastica lo consente, se esistono spazi che lo permettono. Privarsi di questa opportunità vuol dire assicurare ai ragazzi solo quel tanto necessario per fare lezione. Credo che Camerino e i piccoli abi- tanti di questa città non meritino questo». Nel ripercorrere le difficoltà del post sisma Sborgia ha sottolineato che i bambini di ca- merino si sono dovuti adattare ad una situa- zione inimmaginabile «e quella struttura del
Salvo D’Acquisto è stata l’ancora di salvezza che ha permesso di continuare a fare attività didattica. I bambini di qui si sono ricondi- zionati a vivere in maniera diversa da tutti gli altri ragazzi. A questa situazione difficile si è aggiunta anche la pandemia che ha im- posto il distanziamento. Con la costruzione della nuova scuola Betti si pensava di rida- re ai bambini una “normalità”, restituendo loro quegli spazi di cui erano stati privati dal terremoto. Oggi che con la realizzazio- ne del nuovo plesso Betti quegli sforzi si stanno per concretizzare, immaginavamo che quei ragazzi sarebbero potuti tornare a vivere l’ambiente scolastico in maniera ade- guata rispetto alle prospettive future. Ma così pare che non sarà: saranno riportati a trovarsi in una situazione simile a quella che hanno vissuto finora». In primo piano il ruolo centrale che Camerino ha da sempre svolto sul fronte della formazione e dell’i- struzione scolastica, ponendosi come punto
dietro? Dovremmo pensare che la struttura del Salvo D’Acquisto, è una risorsa distin- tiva in termini di ripensamento, rimodula- zione innovativa e tecnologica degli spazi. Stesse opportunità ha l’istituto Betti Tutti dovremmo avere interesse a che ci siano due istituti scolastici; io credo che una comunità non possa pensare ad una razionalizzazione della spesa sulle spalle dei bambini. Taglia- mo da qualche altra parte ma non sull’istru- zione dei bambini. Pensare ad una struttura scolastica capace di favorire modalità di in- segnamento all’avanguardia, significhereb- be anche essere attrattivi nei confronti dei ragazzi e delle famiglie dei comuni limitrofi. Ecco perché riteniamo miope questa scelta». Contro la decisione di accorpamento, si era già fatta sentire una petizione dei genitori che ha raccolto 140 firmatari ma che l’am- ministrazione comunale ha completamente ignorato. Evidenziate dalla consigliera Lucia Jajani anche altre criticità che in seguito al
Accorpamento Salvo D’Acquisto: incontro pubblico
trasferimento e accor- pamento dei due isti- tuti D’acquisto e Betti, verrebbero ad interes- sare gli stessi operatori scolastici, come pure la mancanza di spazi adeguati allo svolgi- mento di attività di- dattiche degli alunni diversamente abili e inevitabili turnazio- ni per l’utilizzo della palestra. In relazione
Camerino nella storia economica medievale europea L’istituto “F. Datini” di Prato pubblica le lettere di Paoluccio di maestro Paolo
di riferimento centrale anche per le sue ca- ratteristiche di avanguardia. «Non dimenti- chiamo che Camerino è stata una delle due città italiane che ha sperimentato la novità del Liceo psico- pedagogico. Se la città era talmente avanti da essere capofila di un nuo- vo modello di didattica e d’insegnamento, possibile che adesso dobbiamo tornare in-
poi alla ventilata ipotesi, non ufficialmen- te confermata, che la struttura scolastica di via Medici possa diventare sede dell’Ufficio speciale di ricostruzione, è stato fatto notare che, allo scopo, potrebbero essere utilizzati e rimodulati altri spaziosi immobili come l’attuale sede comunale di Vallicelle.