Ladri ancora a segno nell’entroterra. Svaligiata una casa a Sefro. Malviventi in fuga a Fiuminata
Ancora furti a raffica nell’entroterra. Seminano nuovamente il panico i ladri che, nello scorso fine settimana, hanno colpito a ripetizione nelle abitazioni dell’entroterra maceratese. Furti andati a segno a Sefro e sventati per un nulla a Fiuminata. Stando a quan- to riportato dal sindaco Vincenzo Felicioli, i carabinieri sono andati a un passo dall’arresto in flagranza di reato proprio a Fiuminata, dove i malviventi, intercettati, si sono dati alla fuga a due a piedi, uno a bordo di una Volvo nera mettendo anche a rischio la vita di uno dei militari intervenuti sul posto.
«Stavolta hanno colpito con un giro “inverso” rispetto all’ultima ondata – spiega Felicioli -. Mentre qualche settimana fa sono arrivati da Esanatoglia per poi andare verso Sefro, domenica hanno colpito a Sefro per poi venire verso di noi. Ho sentito diversi cittadini, che mi hanno fatto sapere che anche stavolta non siamo stati colpiti. Qualcuno ha allertato i carabinieri che sono subito venuti sul posto e sono quasi riusciti ad acciuffarli. Il tutto è avvenuto in una via meno trafficata. Il problema è molto serio: le forze dell’ordine stanno facendo tutto il possibile, ma siamo di fronte a criminali veramente senza scru- poli. Operano nel tardo pomeriggio, fanno appostamenti, vanno a colpo sicuro. Francamente non saprei davvero come fare fronte al problema perché tutti stanno facendo il possibile per ostacolarli. La cittadinanza è molto preoccupata e io temo che se questi episodi dovessero ripetersi ancora qualcuno potrebbe decidere di provare a farsi giustizia da solo, mettendo a rischio la propria vita e il proprio futuro. In passato ci sono stati dei tentativi di furto, oggi siamo di fronte a qualcosa di inedito. Veri e propri raid, senza soluzione di continuità. Il quadro è grave».
A Felicioli fa eco il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi, che non usa mezzi termini. «Possiamo parlare a tutti gli effetti di allarme sociale – spiega -. C’è forte preoccupazione da parte di tutta la cittadinanza, visto che questi ultimi episodi criminosi vanno a sommarsi con quelli già frequenti delle truffe agli anziani. Si parla spesso di sicurezza, ma le azioni per la prevenzione dovranno essere po- tenziate. Mi riferisco in particolare al nostro territorio, un territorio fragile che porta con sé ancora chiaramente le ferite del sisma e con una popolazione dall’età media piuttosto alta. Inoltre bisogna riconoscere che i luoghi in cui viviamo sono contraddistinti da moltissime abitazioni isolate: questo non può che agevolare i
ladri. Alle autorità chiediamo di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Come amministrazione comunale stiamo facendo il possibile, abbiamo aumentato la capacità dei nostri impianti di videosorveglianza, ma spesso sono provvedimenti che lasciano il tempo che trovano. Qua- si sempre, infatti, i ladri fanno uso di veicoli rubati per i loro spostamenti e questo rende vano il rico noscimento delle vetture. Il tema rimane comunque quello della prevenzione: sarà fondamentale rafforzare la presenza della legge sul territorio per provare a dare più sicurezza ai nostri cittadini. Per questo, ma anche per scongiurare il ripetersi di episodi simili che, oltre a rappresentare un danno patrimoniale, turbano anche la tranquillità che ha sempre contraddistinto le nostre aree».
Le testimonianze di due vittime:
Giancarlo
«Ormai non si può più stare tranquilli nemmeno nei nostri “paeselli”. È davvero troppo». Sono le parole di Giancarlo, cittadino di Pioraco colpito dai furti in abitazione che si sono moltiplicati nelle ultime settimane. Casa sua è stata presa di mira nella “prima ondata” di effrazioni, quella di qualche settimana fa, partita da Serravalle di Chienti e poi divampata in tutto l’entroterra. A distanza di quin- dici giorni dall’accaduto racconta la sua esperienze e quello che, tristemente, ha potuto apprendere. «Mia moglie era già preoccupata e spaventata dai ladri, ora è anche peggio. Dovremo spendere parec- chio denaro e far montare finestre e porte blindate. È l’unica soluzione. I carabinie- ri? Fanno quello che possono, ma sono troppi pochi per riuscire a evitare i furti».
Giancarlo racconta quel pomeriggio. «Siamo usciti di casa intorno alle 17 per andare a fare la spesa a Castelraimondo – spiega -. Un pomeriggio come gli al- tri. Siamo rientrati più o meno un’ora e mezza dopo, verso le 18 e 30. Abbiamo trovato questa “sopresa”: la casa era completamente sottosopra e il nostro oro era sparito».
Anche in questo caso i ladri sono an- dati a colpo sicuro: prima si sincerano che le case siano vuote, poi entrano arraffando tutto quello su cui riescono a mettere le mani, principalmente oro e contanti. An- che in questo caso dimostrando “qualità” da acrobati. «Sono entrati da un terrazzo sul retro, da un balcone: noi viviamo al secondo piano – spiega Giancarlo -. Hanno scassato prima la persiana e quindi la finestra con un piede di porco. Nel giro di un’oretta sono riusciti ad agire indisturbati: il parrucchiere, che ha la bottega lì vicino, era già andato via, i vicini di casa non c’erano. Si sono arrampicati sul terrazzo della casa sotto la nostra. Hanno portato via tutto il nostro oro, abbiamo trovato casa completamente a soqquadro, vestiti ovunque, armadi tutti aperti».
Maria Teresa
«In poco meno di mezz’ora ci hanno portato via i ricordi di una vita». Tornano a colpire i ladri nell’entroterra. Nello scorso fine settimana ancora un’ondata di furti nelle abitazioni. Qualcuno sventato, qualcun altro, purtroppo, andato a buon fine. È il caso della signora Maria Teresa e di suo marito Mas- simo, di Sefro. A casa loro non sono bastate le precauzioni. Hanno lasciato casa libera per mezz’ora, Maria Teresa è uscita poco dopo le 17. Il marito sarebbe tornato prima delle 18, da buon tifoso interista, per gustarsi Fiorentina-Inter alla televisione. Ha trovato casa sottosopra. «Si sono portati via tutto quello che hanno trovato – racconta Maria Teresa -. Un orologio e l’oro, nel nostro caso. Ma solo perché non abbia- mo l’abitudine di tenere contanti in casa.
A lasciare esterrefatti e a contribuire a creare il clima di allarme tra gli abitanti è il modus operandi dei ladri nella fattispecie che ha col- pito la famiglia di Massimo e Maria Teresa. «Ho guar- dato l’orologio appena fuori casa – spiega -. Erano le 17 e 09. Mio marito è rientrato alle 17 e 40. Casa è rimasta vuota per appena mezz’ora. Questo significa che qualcu- no ci stava osservando ed è forse questo a metterci più in agitazione, a farci sentire a disagio in un paese che vi- viamo da una vita. A quanto pare i malviventi ci hanno tenuto d’occhio e sapevano esattamente quando e come entrare.